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Questi versi sono dentro alla natura che raccontano e più la penetrano più si fanno veri. Si cammina con loro, scartando di lato una pozzanghera, ascoltando il vento che scompiglia una faggeta, fino a quando ci si accorge di incarnare l'istante in cui tutto viene collocato, in una assoluta dilatazione dei sensi: l'odore del sottobosco dopo la pioggia, il silenzio di certi pomeriggi d'agosto, la noia lenta dei cortili d'estate, la lucertola che risale il muro frettolosa. Non ci sopravviveranno gesta eroiche, solo scampoli di bellezza e meraviglia nascosti nelle cose di tutti i giorni.